Il 25 novembre Termoli dice ‘No’ alla violenza sulle donne, l'iniziativa del Comune di Termoli e della Fidapa.
Un grande striscione ‘La violenza sulle donne è una sconfitta per tutti’ e due manichini vestiti di rosso con gli abiti laceri per simboleggiare le donne che silenziosamente subiscono violenza fisica tra le pareti domestiche e psicologica negli ambienti di lavoro.
Così il Comune di Termoli aderisce il 25 novembre alla Giornata Nazionale contro la violenza sulle donne istituita dall’Onu nel 1999 con l’obiettivo di coinvolgere governi, organizzazioni e media a sensibilizzare la società sulla violenza di genere.
Quest’anno l’adesione del Comune è coadiuvata dalle azioni della Fidapa di Termoli in rete con le altre sezioni del distretto. L’associazione ha scelto proprio la casa comunale per lanciare il messaggio contro la violenza.
“Noi crediamo che è proprio grazie alla sinergia tra Enti, associazioni e cittadini che il messaggio contro la violenza sulle donne possa arrivare a tutti – ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Termoli Maria Chimisso – e questo è un segnale che vogliamo dare in maniera congiunta. Ma invitiamo tutti, anche chi è al corrente di situazioni di violenza che viene perpetrata ai danni di donne, di denunciare, anche in forma anonima, alle autorità competenti perché ogni donna, ogni persona possa veder rispettati i propri diritti. La violenza non trova e non potrà mai trovare alcuna giustificazione”.
Secondo i dati ISTAT 6 milioni 788 mila donne hanno subìto nel corso della propria vita qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni: il 20,2% ha subìto violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% forme più gravi di violenza sessuale come stupri e tentati stupri. Sono 652 mila le donne che hanno subìto stupri e 746 mila le vittime di tentati stupri.
I partner attuali o ex commettono le violenze più gravi. Il 62,7% degli stupri è commesso da un partner attuale o precedente. Gli autori di molestie sessuali sono invece degli sconosciuti nella maggior parte dei casi (76,8%).
Il 10,6% delle donne ha subìto violenze sessuali prima dei 16 anni. Considerando il totale delle violenze subìte da donne con figli, aumenta la percentuale dei figli che hanno assistito ad episodi di violenza sulla propria madre (dal 60,3% del dato del 2006 al 65,2% rilevato nel 2014)
Le donne separate o divorziate hanno subìto violenze fisiche o sessuali in misura maggiore rispetto alle altre (51,4% contro 31,5%). Critica anche la situazione delle donne con problemi di salute o disabilità: ha subìto violenze fisiche o sessuali il 36% di chi è in cattive condizioni di salute e il 36,6% di chi ha limitazioni gravi. Il rischio di subire stupri o tentati stupri è doppio (10% contro il 4,7% delle donne senza problemi).
“Crediamo che uno degli strumenti, se non il migliore, per sconfiggere la violenza di genere sia proprio la conoscenza, intesa come cultura e comunicazione. In questo modo le donne possono focalizzare il problema e trovare il coraggio di denunciare gli abusi subiti” – ha aggiunto l’assessore Chimisso.