Viale Pietro Mennea. Da oggi, 19 novembre 2021, alla memoria di Pietro Mennea è stata intitolata una strada e inaugurato un murale che l’architetto Fabio Belpulsi aveva realizzato l’estate scorsa in collaborazione con Alessandro Cristina.
Un omaggio a chi, grazie ai suoi risultati sportivi, riuscì a portare l’Italia sul tetto del mondo con il suo primo record mondiale nei duecento metri piani e con i successivi trionfi di cui ancora oggi si parla come esempio di vita e di sport. L’amministrazione comunale per l’occasione ha invitato a presenziare la moglie del compianto atleta pugliese di Barletta Manuela Olivieri, che è anche presidente della Fondazione Pietro Mennea, e Ruggiero Mennea referente della Fondazione. C’erano anche l’assessore alla Cultura, Sport e Turismo Michele Barile e i rappresentanti delle due associazioni di atletica di Termoli, i Runners e Athletic Club Termoli. Con loro anche Vincenzo D'Angelo presidente Coni Molise, Dino Mucci presidente Fidal Molise e Angelo Campofredano segretario di Sport e Salute. Ma c’erano anche altri amministratori, semplici cittadini e i bambini della scuola elementare di Via Maratona. Viale Pietro Mennea campeggia a pochi passi dallo stadio Gino Cannarsa dove nel 1968 proprio la Freccia del Sud vinse la sia prima gara da professionista spiccando successivamente il volo. In tutti gli interventi si è voluto ricordare un uomo e un atleta che è stato sempre un professionista in ogni ambito della sua vita. Dopo l’inaugurazione della strada e del murales, si è tenuto anche un momento celebrativo nella sala consiliare del Comune di Termoli dove il moderatore Stefano Leone ha passato in rassegna tutti gli intervenuti dando la parola anche a Marcello Antonarelli che proprio sulle piste di atletica aveva conosociuto il giovane Pietro Mennea. A conferma del rapporto viscerale tra Termoli e Mennea, le parole della moglie e compagna di vita Manuela Olivieri. “Pietro era legato a Termoli – ha detto Manuela Olivieri -. Mi raccontava sempre di questa sua partenza importante dalla vostra città. Tutto partì da Termoli, me lo raccontava tante volte e oggi essere qui in questa città, che ho sempre immaginato tramite i suoi racconti. Diceva sempre che bisogna avere un sogno e mai pensare che l’asticella sia troppo in alto perché bisogna porsi sempre un obiettivo, superarlo e poi porsene un altro. Questo era il suo spirito. Per questo portiamo ancor oggi in giro tra i ragazzi il suo messaggio, lo sport insegna a vincere nella vita”.